…ovvero: anche le azioni spinte dalle migliori intenzioni, quando non valutate nelle loro (complesse) articolazioni, possono avere conseguenze deleterie!

Quanto successo a Nole è paradossale: il Comune, a corto di soldi, non può dare seguito al contratto concordato con la nostra cooperativa sociale, e chiede aiuto al volontariato per tagliare l’erba in alcune aree verdi; il volontariato risponde con tempestività e disponibilità, ripulendo le aree richieste, con il coinvolgimento fattivo dell’Assessore competente; lieto fine? Cittadini contenti e città pulita? amministrazione parsimoniosa e bilancio alleggerito?

Apparentemente…

Perché la conseguenza di questa operazione “virtuosa” è che il lavoratore (svantaggiato) che la cooperativa ha assunto, in accordo con l’Amministrazione Comunale, con un contratto dimensionato sulle ore-lavoro previste per le attività di manutenzione aree verdi del paese, improvvisamente si ritrova senza il suo lavoro, e la cooperativa senza i ricavi con cui pagarlo. Esito? Riduzione dell’orario per il lavoratore svantaggiato, stop al suo progetto di inserimento…

Ovviamente non è in discussione né la bontà delle intenzioni dell’Amministrazione, né il valore del principio del coinvolgimento attivo dei cittadini nel mantenimento (in ordine) del territorio in cui vivono; naturalmente non è altrettanto in discussione il concetto alla base dell’articolo 5 della Legge 381/91, secondo il quale l’inserimento lavorativo delle persone in difficoltà è svolto dalle cooperative sociali all’interno di lavori affidati dalla pubblica amministrazione: può essere chiesto ad un soggetto privato, ancorchè no profit, di svolgere una funzione pubblica, ma la pertinenza, e l’onere, e la responsabilità finale di questa resta alla politica! Cioè: la cooperativa inserisce il lavoratore altrimenti disoccupato senza opportunità, ma deve essere supportata e facilitata dall’amministrazione nel trovare i lavori da fargli fare, ovvero i ricavi con cui pagarlo!

Quindi?

Occorre riflettere molto bene su quanto accaduto a Nole, per trarne insegnamenti per il futuro (e magari recuperare in fretta la situazione attuale, restituendo alla cooperativa le sue attività di manutenzione, ed al lavoratore le sue ore!).

Sarebbe fondamentale affidare ai cittadini in volontariato (tutti) quei lavori di mantenimento (in ordine) del territorio in cui vivono che non sono oggetto di appalti e di affidamenti per gli inserimenti lavorativi! Ovvero quei lavori che non sono finalizzati al “mantenimento” in funzionalità dell’esistente, ma rappresentano un miglioramento rispetto allo standard minimo: il minimo è garantito dalla Pubblica Amministrazione attraverso gli appalti, sul di più si può sbizzarrire la fantasia (e la disponibilità…) dei cittadini. Ce ne sono tanti che c’è solo l’imbarazzo della scelta! Aree non prese in carico, parchi gioco da pulire, fossi e rii, ecc…

Per quanto riguarda le risorse economiche con cui pagare i lavori: giova ricordare che un lavoratore assunto paga le tasse e non grava sul bilancio dell’assistenza, quindi i soldi impegnati (in appalti) per farlo lavorare sono un investimento che torna!

In conclusione di questa vicenda, ci auguriamo tutti che presto ci siano affidati i lavori…